Omaggio a Vania Paolieri

E’ stata inaugurata venerdì 11 gennaio nella sede della Provincia di Prato, ma continuerà fino a domenica 20, la mostra di pittura dal titolo “Le cose che nascono dal cuore vanno al cuore”, curata dal critico d’arte Marco Fagioli e dedicata alla memoria della pittrice Vania Paolieri, scomparsa a cinquantanove anni nel marzo dello scorso anno per una grave malattia contro la quale aveva combattuto a lungo ma che alla fine non le ha lasciato scampo.

Vania, che molti ricordano per essere stata assessore alla Cultura del Comune di Carmignano per dieci anni consecutivi, dal 1983 al 1993, era nata nella frazione di Seano nel 1959 e aveva alle spalle un diploma in Arti Grafiche conseguito presso l’Istituto d’Arte di Firenze e studi di Architettura iniziati ma non conclusi all’Università del capoluogo toscano; dell’arte aveva fatto la sua ragione di vita, alternandola agli impegni familiari, politici e lavorativi, dividendosi tra l’organizzazione di grandi mostre di importanti artisti legati al territorio e la pratica personale della pittura; tra i molteplici numi tutelari che avevano ispirato la sua produzione spicca il nome del carmignanese Alberto Moretti, il maestro dell’arte informale che con le sue opere tarde aveva impresso una svolta in direzione fortemente astratta, espressiva, emozionale ai dipinti della Paolieri, che aveva accolto spesso nella sua bella casa-studio di Castello e a cui aveva dispensato preziosi suggerimenti per il suo operare.

“Le cose che vengono dal cuore vanno al cuore” – il suggestivo titolo è costituito da un’espressione dello scrittore tedesco Johann Wolfgang Goethe – si avvale del patrocinio del Comune di Carmignano e della Provincia di Prato, è accessibile gratuitamente ed è fruibile i giorni feriali dalle 9 alle 19 e la domenica dalle 15.30 alle 19 presso la Sala Banti di Palazzo Banci Buonamici in via Ricasoli 17. Per chi desideri approfondire la conoscenza della produzione artistica di Vania Paolieri si ricorda che un suo dipinto, “Profondo blu”, è esposto nella chiesa di Santa Maria a Colle, nelle vicinanze di Seano. (Barbara Prosperi)

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