Giulio Cesare, uno studio

A Pandora in scena un'altra tragedia

Dopo il debutto di “Otello, uno studio” andato in scena il 1 e il 3 febbraio scorsi, tornano su palco gli attori allievi della scuola di teatro dell’associazione culturale Pandora di Seano, con una seconda sfida: “Giulio Cesare, uno studio” (anche in questo caso), sempre per la regia di Matteo Cecchini nei locali dell’associazione in via Don Milani 7 il 29 ed il 31 marzo alle ore 21.15.

Prosegue dunque l’indagine degli allievi sulla drammaturgia tragica di William Shakespeare, con una seconda opera che offre una rilettura altrettanto rivisitata e moderna sulla stessa linea del lavoro fatto su Otello,. La tragedia, datata 1599, racconta gli ultimi sei giorni della vita di Giulio Cesare dopo il suo ritorno in patria dalla campagna di Egitto e si concentra sul complotto architettato da parte di un gruppo di congiurati, concludendosi con l’elogio funebre di Marco Antonio. Lo spettacolo porterà avanti le linee di regia del precedente studio che aveva proposto un ribaltamento di ruoli: a vestire infatti i panni dei personaggi maschili, in particolare di Giulio Cesare, Marco Antonio e dei congiurati, saranno delle donne, che si affronteranno su un vero e proprio ring con l’unico obiettivo di contendersi il potere in nome di ideali diversi. A differenza però di “Otello” in cui è presente un solo antagonista, Iago, nel “Giulio Cesare” viene data maggior luce al contesto della cospirazione con toni ‘carbonari’. In particolare a predominare sono due figure che sono complici tra loro ma anche molto diverse: Cassio è la mente malvagia che, per invidia e per il potere che logora chi non lo ha, convince l’amico Marco Bruto, più tormentato ed introspettivo, a mettere in pratica l’omicidio.

Nell’idea di William Shakespeare il “Giulio Cesare” rappresentava la crisi di un uomo e di un ordine sociale e politico costituito, che viene scardinato in nome di ideali di libertà ed uguaglianza, che si riveleranno impraticabili e saranno soffocati nel secondo omicidio di folla del poeta Cinna. Nella regia di Matteo Cecchini ci sarà un ulteriore collegamento rispetto alla politica attuale, con l’intento di suggerire come un’ascesa rapida e superba al potere si traduca poi nei fatti con una discesa altrettanto tempestiva a causa di un sistema generalizzato di invidie e di antipatie, che rende impossibile cambiare il sistema delle cose. A supporto di questa proposta registica, nello spettacolo si combineranno due diversi linguaggi, il teatro ed il video. La parte recitata, molto dilatata e basata su giochi di sguardi, sarà alternata a video che riprodurranno manifestazioni di piazza ed omicidi di personaggi politici famosi.

Ad interpretare i personaggi saranno: Sonia Matteuzzi (Giulio Cesare), Davide Gonfiantini (Calpurnia e poeta Cinna), Giada Pagliai (Marco Antonio), Alessandra Abbassi (indovino), Fiora Lamberti (Cassio), Elisabetta Cecconi (Marco Bruto), Isabella Gentilezza (Casca), Lisa Baldi (Cinna), Monica Biancalani (Lucio), Pierpaolo Pagliai “Tenace” (Porzia); con Roberta Castiglioni, Valentina Cirri, Carla Fabbri, Claudia Gabbani, Livia Lisci, Irene Mati, Isabella Rogai, Damiano Rossetto, Fabiola Rossi.
La prenotazione è obbligatoria ed occorre telefonare al numero di cellulare 3703456824: per entrare è richiesto un contributo di 5 euro.
La redazione
(contributi fotografici di Benedetta Guidi)

Posted on

Questo articolo è stato pubblicato in cultura, teatro e con I tag . permalink.
Translate »