Otello, uno studio

Shakespeare in scena a Pandora

“Otello, uno studio” è il nuovo spettacolo diretto da Matteo Cecchini ed interpretato dagli attori allievi della scuola di teatro dell’associazione culturale Pandora, che sarà portato in scena proprio nei locali dell’associazione in via Don Milani 7, in due diverse date, il 1 e il 3 febbraio alle ore 21.15.

Per il secondo anno consecutivo prosegue dunque il progetto della scuola di teatro, inaugurato l’anno scorso da parte dell’associazione con la realizzazione nel mese di giugno di “Un party di sole donne”, la commedia brillante e grottesca ambientata nei sobborghi di una cittadina qualunque, in cui un gruppo di donne ottuse e abituate ad una vita priva di soddisfazioni personali si sfidano per un milione di punti andati in palio, per grazia ricevuta, soltanto ad una di loro. Quest’anno la formula è cambiata, sono stati introdotti due diversi percorsi di formazione, un primo livello “Step One” gestito da Paolo “Spannox” ed una masterclass gestita da Matteo Cecchini. I suoi allievi attori si sono confrontati, nella prima parte dell’anno, con lo studio del teatro di William Shakespeare.

“Teniamo molto alla continuità del progetto incentrato sul teatro – spiega Samanta Tesi dell’associazione Pandora – desideriamo che i nostri allievi migliorino l’approccio alla recitazione attraverso lo studio, anche letterario, di un testo drammaturgico di spessore culturale e cerchiamo allo stesso tempo di far sì che la cultura possa essere alla portata delle persone del territorio, che possono venire qui e confrontarsi con mostri sacri della letteratura”.
La messa in scena della tragedia scritta agli inizi del XVII secolo sarà rivisitata, non tanto nei costumi, quanto nella concezione dei personaggi e della storia: a vestire i panni del Moro di Venezia sarà infatti una donna, che imbraccerà armi e spada per proteggere Cipro ed impazzirà, come vuole la drammaturgia, per la dolce Desdemona, che sarà invece interpretata da un uomo.
“Abbiamo scelto un autore immortale come William Shakespeare che appartiene all’immaginario collettivo e come primo esperimento, abbiamo rivoluzionato la tragedia di Otello – racconta il regista Matteo Cecchini – perché la violenza è violenza e non conosce differenza di genere”.

L’idea di fondo è quella di proporre l’immagine di una società, molto diversa da quella che aveva in mente Shakespeare, in cui viene messo in atto un ribaltamento di ruoli. Nell’idea del regista Cecchini c’è infatti l’immagine di una donna guerriera, disposta a tutto per la carriera ed avida di potere, mentre l’uomo è completamente disinteressato rispetto alla ‘cosa pubblica’ senza alcun margine di influenza sulle decisioni familiari e sociali.
Alla fine ne emergerà una società matriarcale e matrigna, in cui le donne si dichiarano guerra tra loro, in punta di fioretto, ed esercitano il potere militare e politico.

Ad interpretare i personaggi saranno: Irene Mati (Otello), Damiano Rossetto (Desdemona), Roberta Castiglioni (Cassio), Valentina Cirri (Iago), Pierpaolo Pagliai “Tenace” (Emilia), Isabella Rogai (Bianca), Alessandra Abbassi (Roderigo), Carla Fabbri (Doge di Venezia), Livia Lisci (funzionario del Doge), Fabiola Rossi (Brabanzio), Fiora Lamberti (Lodovico), Claudia Gabbani (Montano); con Lisa Baldi, Monica Biancalani, Elisabetta Cecconi, Isabella Gentilezza, Davide Gonfiantini, Sonia Matteuzzi.
La prenotazione è obbligatoria ed occorre telefonare al numero di cellulare 3703456824, per entrare è richiesto un contributo di 5 euro.

La redazione
(crediti fotografici di Benedetta Guidi)

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