Ci sono alcuni personaggi che difficilmente troverete altrove, in altre vie crucis. Ed anche questa è una particolarità delle processione di Comeana. Della “Sperduta tra i cavalli” non si fa menzione nei testi della Passione, così come tutto comeanese è l’Angiolino sopra l’asinello. Sono vere e proprie ‘invenzioni’ che oramai sono diventate parte della tradizione del paese. La Sperduta, che nella sfilata segue alle donne romane, tra i legionari e le insegne dell’impero, rappresenta per l’interpretazione popolare l’anima inquieta. L’Angiolino invece, che fa il suo ingresso in piazza con la Samaritana, l’apostolo GIacomo ed il primo gruppo di donne ebraiche, rappresenta la “rinascita dell’uomo” ed è un po’ anche il simbolo della visione più dolce della processione e di tutti i bambini presenti nel corteo, che portano i simboli della Passione.

Curiosa è anche la storia del lungo percorso della sfilata, che pare avesse a che fare con la ricompensa per le bande e i corpi musicali che intervenivano. Perchè il serpentone della processione potesse allungarsi in tutta la sua lunghezza occorrevano sicuramente grandi spazi, ma si narra che l’esigenza di allungare il percorso nascesse anche dall’esigenza di raggiungere le fattorie, generose dispensatrici di vino che i musicisti, invitati o no, richiedevano come ricompensa.

(testi di Walter Fortini e Niccolò Fanfani, tratto dall’opuscolo realizzato per l’edizione 2006 della festa)

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