I fichi trovano casa alla Rocca

Giardino in onore di Luigi Ragionieri

Gli olivi già c’erano. Tutt’attorno si vedono i vigneti. Ora sono stati piantati anche i fichi – il corbo e il Portogallo, che i contadini del posto chiamano anche San Piero, il brogiotto nero, il diffusissimo dottato, il verdino – e il giardino panoramico della Rocca, l’antico castello di Carmignano, è diventata una terrazza che racchiude in sé un po’ l’essenza (e la storia) dei tre prodotti più tipici del Montalbano: l’olio, il vino famoso in tutto il mondo e i fichi (secchi), oggi prodotto di nicchia e presidio Slow Food, venti quintali l’anno per 18-20 euro al chilo, ma all’inizio del Novecento esportati copiosi oltralpe ed oltre oceano, fino in America.

Piantare le varietà di fichi più diffuse sul territorio era un’idea cullata da tempo, cara al sindaco Doriano Cirri, proposta un po’ di anni fa anche dalla Pro Loco. E’ diventata realtà grazie al Lions Club dei comuni medicei, che ha voluto dedicare all’avvocato Luigi Ragionieri di Bacchereto, socio ed amico scomparso lo scorso luglio, amante dell’agricoltura, questo piccolo ma particolarissimo giardino botanico. Tecnologico anche: perché sulle targhe di ogni pianta da fico – dieci in tutto, due per varietà – c’è stampato un codice che, se puntato con un palmare o un telefono di ultima generazione capace di collegarsi ad internet, punta sul sito della Pro Loco ed appare sullo schermo la pubblicazione, sui fichi di Carmignano, realizzata qualche anno fa da Giacomo Petracchi. Un’opportunità in più per chi vuol soddisfare la propria curiosità.

L’inaugurazione del ficheto c’è stata a metà maggio. C’era Andrea Giomi, presidente di turno del Lions mediceo. C’era Giacomo Petracchi, agronomo che lavora in Provincia a Prato e fine conoscitore dei fichi di Carmignano. C’era Enrico Bresci, membro del Lions che molto si è adoperato per l’iniziativa. C’era la famiglia Ragionieri, che ha ringraziato, e naturalmente il sindaco Doriano Cirri: il Comune ha messo a disposizione il giardino e si occuperà di curare le piante. C’era il parroco di Bacchereto, che ha benedetto i fichi. C’era il notaio Luigi Pocaterra, famoso per le sue partecipazioni ad Affari Tuoi e molte altre trasmissioni della Rai, romano con la Toscana due volte nel cuore: per la moglie, figlia di Luigi Ragionieri, e perché a Bacchereto da alcuni anni ha una tenuta e un agriturismo, appena sotto la casa dei suoceri, sulle colline che si parano proprio di fronte alla terrazza di fichi della Rocca. Scelta non a caso.

A settembre potrebbero già arrivare i primi frutti: le piante sono infatti piccole, ma non troppo. “Questo giardino ci insegna ad amare il territorio e a collaborare tutti insieme per promuoverlo difendendone la bellezza” ha ricordato il sindaco. Intanto è un motivo in più per fare una visita in Rocca, da cui si gode un panorama mozzafiato su tutta la piana tra Firenze, Prato e Pistoia. (w.f.)

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