Si tratta dell’ultimo lavoro cinematografico prodotto dalla Scuola di cinema Anna Magnani di Prato. Si intitola “L’attesa”, il cortometraggio che è stato girato tra il 22 e il 24 aprile tra Poggio a Caiano e Carmignano. Le riprese di una scena sono state effettuate anche all’interno del Parco Museo Quinto Martini di Seano grazie alla collaborazione col Comune di Carmignano e con Stefania Martini, nipote dell’artista seanese.
Il cortometraggio diretto da Massimo Smuraglia e scritto da Lisa Pignotti e Gabriele Marco Cecchi trae ispirazione proprio da una delle trentasei sculture bronzee che adornano il Parco Museo, inaugurato nel 1988 e pensato come un museo a cielo aperto in cui le opere potessero stare in una relazione dialettica col paesaggio e con la natura e la gente del luogo, primarie fonti di ispirazione.
Nelle sue opere Quinto Martini, pittore e scultore ed allievo di Ardengo Soffici, rappresentò scene di vita quotidiana o dei campi – si pensi per esempio a “Paperi in amore” (1981) e a “Ragazza seanese dormiente” (1933)- oppure scene familiari (ad esempio “Paternità”, primi anni Sessanta del XX secolo), oppure persone ai margini della società (si pensi alla celebre scultura della “Mendicante”, 1981). All’artista di Seano interessavano le persone del popolo, i lavoratori, o gli ultimi a cui poter dare dignità attraverso la sua arte pittorica e scultorea.
Anche nell’opera “L’attesa” (1981), che col cortometraggio condivide lo stesso titolo, è raffigurata una donna in piedi e seminascosta che guarda attraverso i battenti di una porta, in bilico tra il dentro e il fuori e probabilmente in attesa di qualcuno.
“Il Parco Museo Quinto Martini – racconta Gabriele Marco Cecchi – è un luogo affascinante e a me caro, in cui le opere in dialogo tra loro, regalano suggestioni e stimolano l’immaginazione. Durante una passeggiata al Parco dopo essermi soffermato davanti alla statua de L’attesa, è nata l’idea che ha portato alla realizzazione del corto, e prendendo spunto dall’immagine potentissima di questa donna sulla soglia abbiamo scritto una storia che parla di amore e di coraggio inteso come presa di responsabilità delle scelte che facciamo”.
Nella storia del cortometraggio ambientato nel 1986 ci sono due giovani donne, Sara e Anna (interpretate rispettivamente da Caterina Giachin e da Elettra Abbiati Giusti), la prima più passionale e la seconda più razionale, che si trovano al bivio tra il coraggio di amare e il timore dei giudizi altrui. La storia tiene col fiato sospeso fino alla fine quando saranno chiare le scelte delle due protagoniste e le relative conseguenze.
“Il cortometraggio affronta un tema importante e delicato trattato con estrema sensibilità – ci tiene a precisare il regista, Massimo Smuraglia – e lo abbiamo realizzato con un grande lavoro di attrici e di attori”. Oltre alle due attrici protagoniste, alle riprese hanno preso parte anche Alla Munchenbach, Elisabetta Giusti e Gianluca Faralli. La fotografia è a cura di Sirio Zabberoni e Jonathan Chiti, mentre le musiche originali sono di Samuele Luca Cecchi.
Il progetto sarà presentato martedì 8 luglio alla Gualchiera di Coiano in occasione di una festa organizzata per il venticinquesimo anno dalla fondazione della Scuola di cinema Anna Magnani. (Valentina Cirri)
(La foto scattata durante le riprese al Parco Museo Quinto Martini di Seano è stata gentilmente concessa dalla produzione della Scuola di cinema Anna Magnani di Prato)