Un laboratorio Lego sulla rificolona

A Comeana Il pomeriggio del 7 settembre

A settembre è tempo di “rificolona” e puntuale, dopo la breve pausa estiva, domenica 7 settembre l’Associazione culturale e teatrale “Il Chiodo Fisso” di Comeana riprende le sue attività proponendo il consueto laboratorio creativo per bambine e famiglie dedicato a questa tradizione fiorentina che tutti gli anni si svolge alla vigilia della Natività di Maria, ovvero l’8 settembre, portando per strada le pittoresche lanterne sorrette da canne ed illuminate da candele. Una festa con radici ultrasecolari, che nel tempo ha continuato ad affascinare bambini ed adulti.

Il laboratorio, seguito da un’ora di giochi, si svolgerà al pomeriggio presso il teatro parrocchiale di Comeana in via Dante Alighieri 56. Dalle 14 alle 16.30 il “Club del mattoncino” di Figline e Incisa Valdarno insegnerà a costruiire una lanterna utilizzando i pezzi del Lego. I posti a disposizione, riservati a bambine e bambini dai cinque ai dieci anni, sono solo venti ed è necessario pertanto prenotarsi inviando, a partire dal 3 settembre, un messaggio whatsapp al numero 349.2661239. Dalle 17 alle 18, sempre nel teatro, il Chiodo Fisso intratterrà invece i piccoli partecipanti con una sessione di animazione.
Insieme alle feste di San Giovanni Battista (24 giugno) e San Lorenzo (10 agosto), quella della Rificolona è una delle ricorrenze più partecipate dagli abitanti del capoluogo toscano, che la sera del 7 settembre sfilano nelle vie e nelle piazze della città portando in giro i caratteristici lampioncini di carta colorata.

Questa tradizione affonda le sue origini in tempi assai remoti, quando i pellegrini e i mercanti diretti al santuario mariano della Santissima Annunziata erano soliti rischiarare il loro cammino con delle lampade rudimentali, che li aiutavano a seguire i sentieri e le strade da percorrere nelle ore più buie.

Normalmente i viandanti arrivavano a Firenze la sera della vigilia, ed avevano l’abitudine di trascorrere la notte che precedeva la fiera accampandosi sotto i portici presenti su tre dei quattro lati di piazza Santissima Annunziata, dove erano spesso oggetto di scherno e di dileggio da parte dei residenti.

In particolare ad esser prese di mira erano spesso le donne di campagna, che non di rado si muovevano in maniera goffa e presentavano una corporatura robusta, e che per questo venivano apostrofate come fiericulone (da cui sono derivati nel tempo i vocaboli fierucolona e rificolona, che indicano sia le lanterne sia – in senso lato – la festa).

Gli scherzi e i canti goliardici si sono via via affiancati alla sfilata delle rificolone, come attestano tra l’altro anche la commedia “L’acqua cheta” (1908) di Augusto Novelli  e il romanzo “Cronache di poveri amanti” (1947) di Vasco Pratolini. Per inciso sia “L’acqua cheta” sia altre commedie di Novelli sono state più volte interpretate dalla compagnia del Chiodo Fisso, da sempre particolarmente legata al vernacolo fiorentino.

L’iniziativa di domenica prossima si configura dunque come un sentito omaggio tanto ad una tradizione secolare della vicina città del giglio quanto alle radici del gruppo guidato da Salvatore Bruno, che ha esordito nel maggio del 2002 con la commedia “Per disgrazia ricevuta”.

(Valentina Cirri e Barbara Prosperi – La foto dell’associazione teatrale e culturale Il Chiodo fisso è stata scattata nel corso del laboratorio che si è svolto il 7 settembre 2024

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