Quell’abbazia millenaria va salvata. E così il Fai – il Fondo ambiente italiano, fondazione che dal 1975 ha salvato, restaurato ed aperto al pubblico importanti testimonianze del patrimonio artistico nazionale, anche privato, come il National Trust inglese – ha scelto di fare dell’abbazia di San Giusto uno dei simboli dell’Italia da salvare. Le giornate del Fai saranno il 19 e 20 marzo, sabato e domenica, e la sezione di Prato assieme al Comune di Carmignano e la neonata associazione “Amici di San Giusto” ha organizzato con i propri soci e gli apprendisti ciceroni degli alunni del liceo classico del Convitto “Cicognini” visite guidate gratuite per chi vorrà venire, dalle 9 alle 17. Domenica alle 16 è previsto anche un concerto con i giovani studenti della scuola di musica “L’Ottava Nota” dei due comuni medicei, con arie di Bizet, Vivaldi, Mozart e Bach. Due buoni motivi per una gita fuori porta.
Adesso l’abbazia è un edificio abbandonato e pericolante: ha bisogno quanto prima almeno del rifacimento del tetto, gravemente danneggiato, e servono 30 mila euro. Ma anticamente l’abbazia di San Giusto al Montalbano, che da pochi anni si è riscoperta pubblica e non una proprietà privata come per gran parte del Novecento si è pensato, era una chiesa ed un centro religioso di grande rilevanza e prestigio. Il prossimo finesettimana sarà l’occasione per un tuffo nella storia, tra leggende, racconti e informazioni scovate negli archivi. (wf)
Per saperne di più sull’abbazia:
Salviamo San Giusto
La storia millenaria dell’abbazia di San Giusto
Architettura di San Giusto ai raggi X
Le foto dell’abbazia, alcuni anni fa