La Gramma della Fanta in scena

Domenica 11 dicembre 2016

La Gramma della Fanta chiuderà il cartellone dell’Antica Fiera di Carmignano ed andrà in scena domenica 11 dicembre nella sala consiliare alle ore 21. Lo spettacolo diretto da Matteo Cecchini è ispirato al testo “La grammatica della fantasia” (1973) di Gianni Rodari, un testo diverso rispetto ai più famosi dell’autore. Non si tratta di una favola o di una raccolta di racconti, ma di un saggio teorico con indicazioni utili soprattutto agli insegnanti e agli educatori in generale su come sviluppare la creatività e la fantasia dei bambini.
“Sono stato contattato un anno fa da Giulia Aiazzi, da sempre appassionata di Gianni Rodari, al punto da voler portare in teatro uno spettacolo ispirato al pensiero dell’autore e che le permettesse di lavorare insieme al suo compagno, Lorenzo Tempestini” – racconta Matteo Cecchini, il regista. Lo spettacolo ha debuttato un anno fa all’ex chiesino di Prato: la drammaturgia è nata dall’idea del gruppo ed è stata scritta in diverse fasi di studio da Cecchini, Aiazzi e Tempestini; finalista al concorso Anteprima di Lari e vincitrice al concorso (in)Breve di Arezzo. La storia parte da una situazione regolare, in cui i personaggi Giulia e Lorenzo interpretano loro stessi: Giulia Aiazzi, attrice plurilaureata con tesi su Peter Stein e Lorenzo Tempestini, cuoco giornalista, con regolari diverbi e rappacificazioni e regolare vita sociale e familiare.
La coppia reale e teatrale di Aiazzi e Tempestini si combina al “binomio fantastico”, che consiste secondo Rodari nell’associazione di due concetti distanti, e da qui nasce l’espediente narrativo. Giulia ha un sogno: diventare madre. A lei, donna adulta ed insegnante viene dato il compito di tornare a scuola per apprendere un metodo educativo creativo e diventare quindi non solo una brava madre, ma anche una brava educatrice nei confronti del figlio. “L’idea utopica dell’educazione secondo uno schema tradizionale si scontra con la vita che mette in campo infinite ed imprevedibili variabili, andando a mettere in crisi le convinzioni teoriche e sociali e persino il grande sistema educazione” – prosegue Cecchini.
La vita di coppia di Giulia e Lorenzo con le diverse contingenze del matrimonio e della nascita di un figlio diventa, da un punto di vista narrativo, il pretesto per parlare in chiave comica ed ironica di Gianni Rodari e della sua filosofia su fantasia, creatività ed immaginazione. “Per Rodari infatti, che ha su questo tema un pensiero molto democratico, la creatività non è soltanto la prerogativa che distingue la ‘classe’ degli artisti (secondo un’idea cara al Romanticismo) dal resto del mondo, ma una caratteristica naturale di ogni persona, che ha quindi dentro di sé capacità di immaginazione e di espressione in maniera originale”.
Per Rodari la creatività è ciò che rende un essere umano uguale ad ogni altro essere umano e permette di andare oltre gli schemi precostituiti. Anche Giulia nella storia farà questo esperimento, lei che crede di sapere tutto ma in realtà non sa niente e vive in un mondo con ritmi esagerati, in cui la frenesia porta ad adagiarsi sull’abitudine e sul dogma perché considerati più comodi. Lo spettacolo mostra questo ma arriva all’esatto opposto, vivere oltre la semplice logica e sviluppare una propria “fantastica”, perché solo così potrà essere scoperta l’arte di inventare.
Valentina Cirri
(crediti fotografici di Ilaria Costanzo)

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