A caccia di api per il glifosato

Partito l'innovativo progetto

Come misurare il glifosato eventualmente disperso nell’ambiente? Con le apl, naturalmente. A Carmignano almeno fanno così: uno dei primi comuni toscani ad avere sposato il progetto che consiste nel monitorare la presenza nella vegetazione e nelle aqcua del glifosato, componente al centro di parecchie discussioni ma sul Montalbano messo al bando, attraverso una tecnica innovativa che si avvale delle api solitarie, che per conformazione sono molto pelose e quindi capaci di caricarsi di sostanze inquinanti.

Il progetto si chiama Glifobee e si inserisce nella convenzione triennale siglata lo scorso 2 dicembre tra il Comune di Carmignano, la capofila Pro Loco, il Biodistretto del Montalbano ed il Consorzio e Strada dei vini di Carmignano e dei prodotti tipici pratesi1.

Attraverso questo patto di collaborazione i vari soggetti coinvolti hanno condiviso tra l’altro l’obiettivo di tutelare l’ambiente ed il paesaggio e garantire il rispetto delle due ordinanze comunali, emesse ad aprile 2017 e a gennaio 2018, che impongono il divieto temporaneo all’utilizzo di sostanze erbicide a base di glifosato nel territorio comunale fino al prossimo 31 dicembre. A fare da sponda a questo controllo si pone il progetto pioneristico Glifobee, promosso dal Comune di Carmignano e sviluppato da parte della start up Next Genomics, che collabora con l’Università di Firenze e svolge attività di ricerca per aziende ed enti pubblici.

Inizialmente la Next Genomics ha fatto uno studio del territorio comunale, focalizzandosi su torrenti, laghi, zone agricole coltivate e non coltivate e poi una mappatura globale di tutta l’area. Un mese e mezzo fa sono state posizionate dieci Bee Box per ospitare le api solitarie, che saranno poi catturate tra la fine di maggio e l’inizio di giugno per effettuare dei campionamenti. In un secondo momento ci saranno anche altri prelievi, stavolta di api mellifere, in aziende carmignanesi che hanno aderito al progetto ed in acque superficiali, dove si accumula prevalentemente il glifosato trasportato dall’acqua piovana. Infine i materiali che sono stati oggetto di campionamento saranno sottoposti a verifica per rilevare la presenza o l’assenza del glifosato oppure di Ampa, un suo derivato diretto. (Valentina Cirri)

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