Il Chiodo Fisso omaggia la Rificolona

Il 7 settembre laboratorio a Comeana

L’Associazione culturale e teatrale Il Chiodo Fisso di Comeana, che lo scorso mese di maggio ha tagliato il traguardo dei suoi primi vent’anni di attività, mercoledì 7 settembre dedica un pomeriggio alla tradizione della Rificolona, che da tempo immemorabile si festeggia a Firenze la vigilia della Natività di Maria. Dalle 16.30 alle 19 infatti, presso il circolo parrocchiale della frazione medicea, avrà luogo un laboratorio gratuito rivolto ai bambini di età compresa fra i cinque e i dieci anni, che saranno invitati a costruire le caratteristiche lanterne di carta colorata che ogni anno illuminano le vie e le piazze fiorentine. Per prendere parte all’iniziativa è necessaria la prenotazione, da effettuarsi chiamando o inviando un messaggio al numero 349.2661239, dal lunedì al venerdì dalle 12.30 alle 14 e dalle 17.30 alle 21. I posti disponibili sono trenta.

Insieme a quelle di San Giovanni Battista (24 giugno) e di San Lorenzo (10 agosto) la festa della Rificolona è una delle tre ricorrenze più sentite e partecipate della città del giglio, descritta non a caso nell’omonima commedia in vernacolo fiorentino firmata da Augusto Novelli nel 1908, un vero e proprio classico del teatro del XX secolo rappresentato più volte anche dalla compagnia del Chiodo Fisso, che a Novelli e alla produzione vernacolare si è tenuta strettamente ancorata fin dal suo esordio. I piccoli lampioni variopinti sfoderati in occasione dell’evento, che vengono appesi ai balconi e ai davanzali delle abitazioni oppure portati in giro per le strade di Firenze, ricordano le rudimentali lampade che nei tempi antichi rischiaravano il cammino dei pellegrini e dei mercanti diretti verso il capoluogo toscano.

Essi si mettevano in viaggio dalle zone rurali dei comuni e delle province limitrofi per rendere omaggio alla Vergine nella basilica della Santissima Annunziata e per vendere i loro prodotti nella piazza antistante la chiesa, dove la mattina dell’8 settembre esponevano la loro merce, costituita in prevalenza da ortaggi, formaggi e tessuti. La sera della vigilia pellegrini e mercanti si accampavano per trascorrere la notte sotto i portici della basilica e degli altri edifici presenti nella piazza, e qui recitavano preghiere e intonavano canti in onore della Madonna, in attesa della fiera che si sarebbe svolta l’indomani. È dunque a loro che si riferisce la consuetudine della sfilata con le lanterne colorate nei quartieri della città, accompagnata non di rado da scherzi, schiamazzi e canti goliardici che si prolungano spesso fino a notte fonda. (Barbara Prosperi)

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