Il Chiodo Fisso rende omaggio alla Rificolona 

Il 7 settembre, con i bambini 

In attesa di inaugurare la stagione 2023/2024 con una nuova commedia, l’Associazione culturale e teatrale Il Chiodo Fisso di Comeana, che ha da poco rinnovato le quinte del teatro parrocchiale in cui si esibisce da sempre, organizza per giovedì 7 settembre un evento dedicato alla tradizione della Rificolona, che da almeno quattro secoli si festeggia a Firenze la vigilia della Natività di Maria.

La duplice iniziativa, interamente rivolta ai bambini, prevede dalle 16 alle 17.30 un laboratorio creativo, durante il quale i piccoli partecipanti saranno aiutati dai ragazzi della compagnia a costruire le celebri lanterne di carta colorata che caratterizzano la ricorrenza della Rificolona, e a seguire, dalle 17.30 alle 18.30, l’esibizione di Maria Claretta, che animerà la parte conclusiva del pomeriggio.
Per il laboratorio, consigliato per bambini di età compresa tra i cinque e i dieci anni, è obbligatoria la prenotazione, da effettuare a partire da venerdì 1 settembre contattando il numero 349.2661239, dal lunedì al venerdì dalle 12.30 alle 14 e dalle 17.30 alle 21. In totale sono disponibili trenta posti. Per l’animazione di Maria Claretta, che avrà luogo all’aperto nel piazzale del circolo parrocchiale, non occorre la prenotazione e non è previsto un numero massimo di partecipanti.
Per chi non la conosce ricordiamo che quella della Rificolona è una delle feste più sentite e partecipate dalla popolazione di Firenze e dintorni, immortalata non a caso in dipinti e stampe d’epoca e descritta anche da Augusto Novelli ne “L’acqua cheta” (1908), commedia in vernacolo rappresentata tante volte anche da Il Chiodo Fisso, che ne ha fatto un suo cavallo di battaglia, replicato sempre con successo, e da Vasco Pratolini in “Cronache di poveri amanti” (1947).
I piccoli lampioni variopinti che vengono sfoggiati in occasione della ricorrenza, portati in giro per le strade e le piazze della città oppure appesi ai balconi o ai davanzali delle abitazioni, sono in realtà una reminiscenza delle lampade rudimentali che nei tempi antichi rischiaravano il cammino dei viandanti diretti verso il capoluogo toscano, pellegrini o commercianti che giungevano spesso da lontano dopo un lungo cammino.
Questa gente si metteva in viaggio dalle campagne e dalle montagne dei centri limitrofi sia per rendere omaggio alla Vergine nella basilica della Santissima Annunziata, fulcro delle celebrazioni religiose, sia per vendere i propri prodotti nella piazza antistante la chiesa, dove la mattina dell’8 settembre veniva esposta la merce, costituita in prevalenza da ortaggi, formaggi e tessuti. Oggi questa tradizione continua nella cosiddetta Fierucola del pane, mercato dedicato ai prodotti tipici alimentari e artigianali.  (Barbara Prosperi) 

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