"Visitazione" di nuovo in trasferta

A Palazzo Pitti da maggio a luglio

La “Visitazione” riparte in trasferta. Dopo essere stata protagonista di due acclamate mostre a Palazzo Strozzi nel 2014 e nel 2017, tra la fine di aprile e l’inizio di maggio la pala del Pontormo lascerà di nuovo la chiesa di Carmignano per essere esposta ancora una volta a Firenze, dove arriverà per l’occasione anche l'”Alabardiere” del Getty Museum. Entrambi i dipinti saranno affiancati per la prima volta dai rispettivi disegni preparatori, conservati ambedue al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi, e dal “Ritratto di Carlo Neroni” proveniente da una collezione privata.
La mostra, intitolata “L’Alabardiere di ritorno a Firenze. Incontri miracolosi: Pontormo dal disegno alla pittura” avrà luogo dall’8 maggio al 29 luglio nella Sala delle Nicchie di Palazzo Pitti, sarà curata da Bruce Edelstein e David Gasparotto ed è una delle sedici esposizioni organizzate per l’anno in corso sotto l’egida di Eike Schmidt. Il progetto nasce infatti dalla collaborazione tra le Gallerie degli Uffizi (che allo stato attuale comprendono la Galleria delle Statue e delle Pitture, il Corridoio Vasariano e Palazzo Pitti) e il già citato Jean Paul Getty Museum di Los Angeles e la Pierpont Morgan Library di New York e mira ad offrire al pubblico una selezione ristretta ma significativa della produzione matura del Pontormo, costituita da opere caratterizzate da una forte assonanza stilistica e molto vicine da un punto di vista cronologico.
Mentre la “Visitazione” rappresenta la produzione religiosa del pittore, l'”Alabardiere” e il “Carlo Neroni” testimoniano invece quella ritrattistica, forse meno conosciuta ma ugualmente contraddistinta da una elevatissima qualità formale. L'”Alabardiere” aveva soggiornato agli Uffizi tra il settembre 1996 e il gennaio 1997 nell’ambito della rassegna “L’officina della maniera. Varietà e fierezza nell’arte fiorentina del Cinquecento fra le due Repubbliche (1494-1530)”, curata da Alessandro Cecchi e Antonio Natali e dedicata alla generazione di artisti di cui faceva parte anche il Pontormo. Per l’occasione il dipinto fu utilizzato come immagine simbolo della mostra, così come accadde nel 2014 alla “Visitazione” di Carmignano per l’esposizione “Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti vie della maniera”.
Secondo alcuni studiosi esso raffigura Francesco Guardi, giovanissimo soldato della Repubbica fiorentina che combatté durante l’assedio cittadino del 1530, mentre secondo altri il duca Cosimo I de’ Medici dopo la vittoria riportata nella battaglia di Montemurlo del 1537. I documenti confermano l’esistenza di entrambi i ritratti eseguiti per mano del Pontormo, perché il primo è citato dal Vasari e il secondo è menzionato in un inventario seicentesco. La questione dell’identificazione non è certo un dettaglio trascurabile, dato che è anche da essa che dipende l’assegnazione cronologica dell’opera, che nell’incertezza viene fatta oscillare di alcuni anni.
Il ritratto di Carlo Neroni, indicato anche come “Ritratto di giovane con cappello rosso”, secondo quanto ricordato dal Vasari raffigura il nobile fiorentino al’epoca dell’assedio della città. Il quadro, che si credeva perduto, è stato scoperto di recente e immediatamente assegnato al catalogo pontormesco.
Su queste cinque opere verterà dunque la piccola ma preziosa mostra che segnerà il ritorno della “Visitazione” dalla chiesa di San Michele al capoluogo toscano, dove rientrerà per la terza volta nel giro di circa quattro anni. La prima fu nel novembre del 2013, quando la tavola prese prima la via del laboratorio di restauro di Daniele Rossi, che in poco più di tre mesi la sottopose ad un magistrale intervento di pulitura , e poi quella di Palazzo Strozzi, dove da marzo a luglio del 2014 fu esposta nell’ambito della rassegna dedicata al Pontormo e al Rosso Fiorentino; la seconda è stata l’anno scorso, quando sempre a Palazzo Strozzi è stata ospitata ancora da marzo a luglio nella retrospettiva imperniata su Bill Viola, il videomaker statunitense che ha avuto il pittore manierista tra gli artisti del passato da cui ha tratto maggiormente ispirazione per la creazione delle proprie opere; la terza sarà infine a distanza di appena nove mesi dall’ultimo prestito, e probabilmente vedrà seguire altre tappe a quella fiorentina, considerato che l’antico complesso parrocchiale di Carmignano ha bisogno di urgenti e costosi interventi di ristrutturazione e il capolavoro del Pontormo è uno dei dipinti più corteggiati dai musei d’oltreoceano, che sono disposti a sborsare cifre importanti pur di poterlo esibire per breve tempo all’interno delle loro gallerie. (Barbara Prosperi)

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