In scena ancora "L’acqua cheta"

In memoria di Salvatore Berna

In occasione del 110° anniversario de “L’acqua cheta”, l’Associazione culturale e teatrale Il Chiodo Fisso di Comeana il 10, 11, 17 e 18 marzo presso il teatro parrocchiale di via Dante Alighieri 56 porterà in scena la celebre commedia in vernacolo fiorentino di Augusto Novelli. Ad interpretare i vari personaggi della rappresentazione saranno Tommaso Santini (Ulisse), Patrizia Morini (Sora Rosa, moglie di Ulisse), Sara Raugei (Anita, figlia di Ulisse), Sara Cirenga (Ida, l’altra figlia di Ulisse), Mattia Ciardi (Alfredo), Marco Fontani (Cecchino), Enrico Poggianti (Stinchi), Tommaso Carlesi (il giornalista), Gianluca Belli (l’avvocato Asdrubale Cortichini), Stefania Moretti (Zaira), Patrizia Pecchi (Sora Serafina), Roberta Vilella (Anna), Marta Vilella (Teresa). La regia sarà come di consueto di Patrizia Morini, le scene di Giò Napolitano mentre direttore di scena sarà Alessio Nunziati. Lo spettacolo avrà luogo il sabato alle 21.15 e la domenica alle 16.15.

“L’acqua cheta”, l’opera più famosa di Augusto Novelli, debuttò al Teatro Alfieri di Firenze il 29 gennaio del 1908 con la Compagnia del Teatro Fiorentino diretta da Andrea Niccòli, l’attore con il quale il commediografo toscano diede vita ad un fortunato sodalizio che si protrasse ininterrottamente per diversi anni. Nel 1920 essa venne trasformata in operetta con le musiche di Giuseppe Pietri e le liriche di Angelo Nessi e andò in scena per la prima volta il 27 novembre di quello stesso anno al Teatro Drammatico Nazionale di Roma con la scenografia di Aldo Molinari. Con l’avvento della televisione è stata più volte registrata e trasmessa dalla Rai sia nella versione in prosa che in quella musicale; tra le trasposizioni più amate dal grande pubblico si ricordano quella del 1967 con Arnoldo Foà e quella del 1974 con Gianrico Tedeschi, Ave Ninchi, Renzo Montagnani, Nino Castelnuovo, Nada Malanima.

Quella messa in scena da Il Chiodo Fisso sarà una versione tradizionale della commedia, “questo perché i classici – ci spiega Salvatore Bruno, portavoce del gruppo – devono essere rispettati e non stravolti”. “L’acqua cheta” è peraltro un’opera alla quale l’intero collettivo è particolarmente affezionato, considerato che tra i titoli che fanno parte del loro repertorio è quello che hanno maggiormente replicato, portandolo ripetutamente in scena con grande successo tra il 2009 e il 2010. “Allora eravamo prossimi al centenario della commedia e abbiamo ritenuto doveroso renderle omaggio – racconta Salvatore –, così come ci è sembrato giusto riproporla adesso per il 110° anniversario, ed è per questa ragione che abbiamo deciso di rappresentarla al posto di un altro lavoro che avevamo già preventivato di mettere in scena”.

Per l’occasione nel cast degli interpreti si sono registrati tre nuovi ingressi: quelli di Enrico Poggianti e delle sorelle Roberta e Marta Vilella. “Quello di Enrico in realtà è un graditissimo ritorno – precisa Bruno –, perché si tratta di uno dei soci fondatori del gruppo che torna ora a farne parte a distanza di circa dieci anni dal suo abbandono, mentre quelle di Roberta e Marta sono a tutti gli effetti due nuove entrate, dato che entrambe le ragazze sono alla loro prima prova nelle nostre file. Si sono innamorate del teatro e della nostra compagnia proprio assistendo alle nostre rappresentazioni, e dopo aver frequentato un nostro corso di recitazione indirizzato ai ragazzi hanno iniziato a praticare le scene”.

Questa edizione de “L’acqua cheta” – conclude infine Salvatore – è dedicata a Salvatore Berna (lo storico fotografo di Comeana scomparso a gennaio, ndr), che con passione e con amore ci ha sempre spinto ad andare avanti e a non mollare mai. Per noi non è stato soltanto il fotografo del nostro paese, ma un amico a cui abbiamo voluto bene e che vogliamo ringraziare per la sua vicinanza ed il suo incoraggiamento”. Non a caso tra i cimeli conservati con maggior affetto dall’associazione figura proprio una fotografia scattata da Berna nel 2010 durante una delle repliche de “L’acqua cheta”, che accoglie gli spettatori all’ingresso del teatro parrocchiale che da quasi sedici anni a questa parte ospita regolarmente le rappresentazioni del Chiodo Fisso.

Per ulteriori informazioni e prenotazioni si può chiamare il 333.5245088 (Salvatore Bruno) o scrivere a associazioneilchiodofisso@gmail.com. (Barbara Prosperi)

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