Il dragone batte il freddo

La prima volta del Capodanno cinese

Il dragone ha battuto il freddo. Nonostante il vento gelido e le temperature proibitive, mai domenica pomeriggio sopra lo zero, la festa del Capodanno cinese a Seano si è svolta (quasi) come da programma. Unica variazione in corsa: i banchi di stuzzichini (italiani e cinesi) spostati in fredda dai giardini della Pista Rosso sotto il tendone, più caldo, del Tennis Club.

La festa, anche se il pubblico per il gelo non era troppo numeroso, è riuscita. Era la prima volta per il Montalbano, dove vivono e risiedono più di quattrocento cinesi, quasi la metà di tutti gli stranieri del comune, e ancor di più vi lavorano. Negli anni passati i cinesi avevano festeggiato il loro Capodanno solo a Prato e Iolo, nella provincia.

“L’anno prossimo sicuramente riproporremo l’iniziativa, a cui abbiamo pensato come una festa per tutto il paese” dice soddisfatto il sindaco Doriano Cirri, alla testa domenica della sfilata. Il Comune, assieme alla Provincia, ha infatti patrocinato la festa, organizzata dall’associazione buddista di Prato.

Il corteo ha preso le mosse da via Torricelli e via Copernico, la zona industriale del paese. Due dragoni variopinti sono entrati ed usciti da tutte le fabbriche gestite da orientali, accolti da mortaretti, tappeti di stoffe rosse, cibo e palloncini. Qualcuno tocca il muso: dice che porti fortuna. Altri si fanno una foto davanti. A far danzare i due draghi erano sedici italiani di una scuola di Kung Fu di Firenze. Davanti e dietro una cinquantina di orientali, la metà donne, con kimoni verdi, gialli e fucsia, tamburi, piatti ed altre percussioni, stendardi con simboli cinesi ma anche tricolori e stellati dell’Unione europea.

La sfilata è proseguita fino ai giardini della Pista Rossa, il salotto delle feste del paese. Poi tutti sotto il tendone del Tennis Club per un’elegante danza dei ventagli accompagnata da involtini primavera, nuvolette di drago e riso alla cantonese per tutti. Da mangiare con o senza bacchette, assieme a vino, cenci e fichi secchi del Montalbano. E alla fine non potevano mancare i fuochi di artificio. (wf)

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