Aldo Cigheri, grafico e pittore

Un maestro che ha dato lustro a Carmignano

Tra gli artisti che hanno dato lustro a Carmignano figura senza dubbio Aldo Cigheri, grafico, illustratore e pittore di grande talento che per circa cinquant’anni si è dedicato senza sosta all’arte grafica – per la quale è conosciuto a livello nazionale – ma anche a quella pittorica – per la quale è meno noto pur avendo prodotto lavori di grande interesse.

Aldo Cigheri nasce a Genova il 2 luglio 1909 da Giulio Cigheri ed Emma Cartei, entrambi nativi di Carmignano. Pur abitando nel capoluogo ligure, la famiglia mantiene un legame costante con il paese d’origine, facendovi frequentemente ritorno per trascorrervi soggiorni più o meno prolungati in occasione delle vacanze estive e delle festività religiose. Sia il padre, Giulio, che lo zio, Cesare, ed in seguito anche il figlio di quest’ultimo, Piramo, esercitano con maestria la professione di decoratori, attività che sembra affondare le sue radici in tempi remoti, considerato che un documento del 1779 attesta che in tale data un Domenico Cigheri ricevette dalla parrocchia di Carmignano un pagamento per i lavori di stuccatura e decorazione eseguiti nella Compagnia di San Luca.

Aldo segue dunque la vocazione dinastica e negli anni Trenta si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Genova. Si dedica prevalentemente all’illustrazione pubblicitaria, collaborando assiduamente con gli enti turistici della riviera ligure e di numerose altre regioni italiane, firmando alcune delle più importanti campagne di promozione del territorio di tutto il Novecento. La sua produzione copre gran parte del XX secolo e riveste un ruolo di particolare rilevanza nel campo dell’arte grafica in generale e dell’illustrazione pubblicitaria in particolare. Attraverso l’analisi delle sue opere è possibile ripercorrere con grande immediatezza la storia recente del nostro Paese, dal turismo d’élite degli anni Trenta a quello di massa iniziato con la ripresa economica del secondo dopoguerra e culminato negli anni Ottanta.

La sua vasta cultura in campo artistico e il suo tratto efficace, sapiente, elegante gli permettono di esprimersi al meglio in tutti i generi sperimentati, dai cartelloni pubblicitari alle cartine geografiche, dalle illustrazioni per l’editoria alle etichette destinate ai prodotti enogastronomici. Il suo talento e la sua versatilità gli consentono di trovare in ogni occasione il modo più adeguato per aderire in maniera pertinente, precisa e puntuale alle esigenze della committenza, passando dai toni aulici di derivazione accademica a linguaggi espressivi di taglio divulgativo legati ad esigenze di carattere prettamente commerciale, senza mai tradire il proprio stile e la propria personalità.

Alla produzione grafica Cigheri affianca quella pittorica, dando vita negli anni ad una nutrita e fortunata serie di acquerelli ispirati per lo più al mondo rurale e alla bellezza della natura, che l’artista ritrae con profondo affetto e straordinaria perizia figurativa, realizzando immagini di raro fascino e di forte suggestione. Uno dei soggetti rappresentati con maggiore frequenza è quello della neve che col suo candore ricopre case ed arbusti, alberi e cespugli, creando fantasiosi decori dovuti all’alternanza del bianco con le zone in ombra. Si segnala inoltre per la elevata qualità anche il corpus delle nature morte, caratterizzate da un raffinato gusto compositivo e da uno squisito senso coloristico che riescono a nobilitare anche gli alimenti di consumo più comune e gli oggetti di utilizzo quotidiano, che vengono raffigurati con una stupefacente aderenza al vero.

Negli anni Settanta Aldo Cigheri si stabilisce definitivamente a Carmignano, dove rimane fino al termine dei suoi giorni. In questo periodo esegue alcuni lavori per il Comune di Carmignano – celebri il manifesto del palio dei ciuchi e la cartina del comprensorio presente ancora oggi in molte case del paese – e si lega in particolar modo alla famiglia Cianchi Baldazzi, per la quale firma su commissione una lunga sequenza di opere grafiche e pittoriche, tra cui una deliziosa serie di etichette destinate a decorare le bottiglie dei vini della fattoria Il Poggiolo.

Si spenge a Prato il 13 marzo 1995 e viene sepolto nel cimitero di Carmignano accanto alla sorella Giulietta e al cugino Piramo. Nel 1998 l’Amministrazione Comunale gli intitola la Sala del Consiglio ed allestisce una mostra dove viene esposto un cospicuo nucleo di lavori grafici (manifesti, locandine, cartine ed etichette) che costituisce il generoso lascito dell’artista al Comune di Carmignano. Nel 2013 il Gruppo d’Incontri Il Campano gli dedica una retrospettiva che comprende parte delle opere già esibite in precedenza e un consistente gruppo di acquerelli concessi in prestito da privati, in gran parte esposti in pubblico per la prima volta, che contribuiscono a migliorare la conoscenza dell’autore fornendone un ritratto esaustivo. (Barbara Prosperi)

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