Nuovi discendenti di Leonardo

Scoperti da Vezzosi e Sabato

Si arricchiscono di nuovi elementi le ricerche sul Dna di Leonardo, il genio di Vinci (con radici carmignanesi, dovute alla nonna paterna Lucia) sulle cui origini indaga da oltre mezzo secolo lo storico dell’arte Alessandro Vezzosi, direttore del Museo Ideale Leonardo da Vinci, affiancato di recente dalla storica Agnese Sabato, presidente dell’Associazione Leonardo da Vinci Heritage. I due nell’aprile del 2016 annunciarono di avere scoperto 35 discendenti viventi del padre dell’artista (tra i quali figurava allora anche il celebre regista fiorentino Franco Zeffirelli, scomparso nel 2019), rintracciati seguendo le ramificazioni dell’albero genealogico di ser Piero da Vinci, che dopo Leonardo generò molti altri figli. Attraverso un articolo pubblicato all’inizio di luglio sulla rivista Human Evolution, Vezzosi e Sabato hanno reso noto di avere identificato altri 14 discendenti viventi del notaio, a seguito di uno studio particolarmente accurato che ha permesso di rendere più completa e di individuare con maggiore precisione la progenie vinciana. Lungo un itinerario che ha avuto inizio nel 1331 con il patriarca Michele ed è arrivato fino ai nostri giorni con gli ultimi nati, ripercorrendo di padre in figlio la bellezza di 21 generazioni per un totale di 690 anni, i due ricercatori hanno perfezionato il loro lavoro colmando alcune lacune e correggendo qualche errore commesso in precedenza.

Da cinque anni a questa parte Alessandro Vezzosi e Agnese Sabato, che in passato avevano preso in considerazione discendenti sia di rami paralleli sia di sesso tanto maschile quanto femminile, si sono infatti concentrati esclusivamente sulla ricerca degli eredi diretti di ser Piero e del figlio Domenico e su quella del cromosoma Y, che si trasmette solo ai maschi, e che si stima resti pressoché invariato per 25 generazioni. I 14 nuovi discendenti hanno un’età compresa fra 1 e 85 anni, abitano tutti in Toscana, in zone relativamente vicine al territorio di Vinci, e la maggior parte di essi esercita o ha esercitato professioni comuni a molte persone, come ad esempio l’impiegato, il geometra, l’artigiano. L’analisi del loro Dna inizierà nei prossimi mesi, e potrà fornire un valido aiuto per la ricostruzione del profilo genetico dell’autore della Gioconda, al fine di ottenere informazioni preziose sull’aspetto fisico, le condizioni di salute, le abitudini alimentari ed altri dati ancora. La svolta nelle indagini è arrivata mediante la disamina approfondita di una notevole quantità di documenti conservati in archivi statali, parrocchiali e privati, ma anche di carte catastali relative ad edifici, fonti manoscritte, fotografie e ricordi tramandati nel tempo in seno alle famiglie, che hanno richiesto un’attenta valutazione per poter distinguere la realtà dall’invenzione.

Il progetto, denominato Leonardo da Vinci Dna Project, è coordinato da un gruppo internazionale di esperti, presieduto da Jesse Ausubel della Rockfeller University di New York, sostenuto dalla Fondazione Richard Lounsbery di Washington, e coinvolge diverse altre università e centri di ricerca di alto profilo, tra cui il John Craig Venter Institute di La Jolla, in California, e il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Firenze, diretto da David Caramelli. (Barbara Prosperi)


Sulle origini di Leonardo da Vinci si consiglia la lettura dei seguenti articoli:

Leonardo, Lucia e Bacchereto
Leonardo, Francesco e il Montalbano
Leonardo bambino, tra Vinci e Bacchereto
Leonardo a Bacchereto

Sulle ricerche di Alessandro Vezzosi e Agnese Sabato si rimanda invece ai seguenti titoli:
I discendenti di Leonardo
Alla ricerca del Dna di Leonardo
Sulle tracce del Dna di Leonardo
Scoperta una reliquia di Leonardo

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