A Carmignano ha aperto un nuovo spazio d’arte. Si chiama Wine Art, si trova al numero 8 della centralissima piazza Vittorio Emanuele II ed è stato inaugurato nei giorni dell’Antica Fiera. La prima mostra è un omaggio all’artista carmignanese Iolanda Montagni, di cui in questo 2025 cadono i cento anni dalla nascita e i dieci dalla morte. Titolare della galleria e curatore dell’esposizione è Andrea Barchi, che della Montagni è nipote. Andrea è cresciuto a stretto contatto con la nonna fin da piccolo, respirando a pieni polmoni un’atmosfera densa di creatività che l’ha portato a sviluppare nel tempo una grande passione per l’arte. Negli ultimi mesi ha così riunito i dipinti e le sculture della sua collezione personale e ha allestito una piccola mostra per celebrare nonna Iolanda, di cui ha conservato con cura opere e cimeli. Numerosi infatti i premi e i riconoscimenti assegnati negli anni all’artista, esposti in bella vista al fianco delle tele, dei collages e delle statue.
Iolanda Montagni esordì come autodidatta intorno alla metà degli anni Settanta del secolo scorso con opere figurative imperniate sulla vita di Carmignano, nelle quali trovarono subito spazio volti, monumenti e luoghi del territorio, elementi familiari e cari all’autrice, che tornò a proporli più volte con immutato affetto. Tra i soggetti più gettonati il Campano, protagonista per eccellenza di tanti lavori dell’artista, che dalla torre della vecchia roccaforte trasse spesso ispirazione per le sue creazioni. Sorretta da inventiva e versatilità, Iolanda riversò il suo mondo interiore – la sua vitalità, la sua fantasia, ma anche la sua malinconia – in pittura e in scultura, sperimentando svariate tecniche e utilizzando diversi materiali, citando di volta in volta gli Etruschi e Munch, Picasso e Modigliani, ed esprimendo in maniera sempre originale emozioni, sensazioni e stati d’animo. Peculiari le composizioni con gli inserti di paglia e gli intrecci di rafia, reminiscenze di un’epoca non troppo lontana in cui le donne della zona lavoravano alacremente le fibre vegetali, fornendo in tal modo un importante contributo all’economia domestica.
Degni di nota gli ambienti convertiti in galleria d’arte, che fino a poco fa Andrea Barchi – che dal 2005 gestisce il Bar Il Pontormo – adoperava come pratico magazzino, grazie ai pochi metri di distanza che separano gli
immobili: arredati con sapienza, rispecchiano i multiformi interessi di Andrea, rivelandone il gusto per gli oggetti particolari, raffinati ed eccentrici. È soprattutto nel salottino che si incontrano i pezzi più singolari e ricercati, dalle bambole antiche alla scacchiera, dai libri d’arte ai fumetti dell’Editoriale Corno, dal giradischi al magnetofono, dalla macchina da cucito ai modellini delle invenzioni di Leonardo, passando senza soluzione di continuità dall’antiquariato al modernariato. In accordo con il profilo professionale di Andrea e la vocazione enologica del territorio, ampio spazio è poi riservato ai vini, grazie ad una pregevole selezione di etichette locali (ma non solo), che accompagnano l’avventore lungo il percorso di visita, scortandolo dall’inizio alla fine. Tra le casse e le bottiglie spicca il cosiddetto Bando Mediceo, ovvero l’editto promulgato nel 1716 dal granduca Cosimo III de’ Medici, che con tale documento delimitò le aree di produzione di quattro dei più blasonati vini toscani: il Chianti, il Pomino, il Carmignano e il Valdarno di Sopra. Fu di fatto la prima denominazione d’origine al mondo.
Wine Art si presenta insomma come un locale elegante e prezioso, ricco di storia e arte, un punto di ritrovo che sembra configurarsi già come un circolo culturale, oltre che come uno spazio espositivo, dove da ora in avanti sarà possibile sorseggiare un buon vino ammirando una mostra. Ad introdurre i visitatori all’interno della galleria uno dei simboli di Carmignano, conosciuto a livello planetario, rivisto e corretto per l’occasione. Sulla parete adiacente alla porta d’ingresso campeggia infatti una imponente riproduzione della “Visitazione” del Pontormo, con le quattro donne che si stagliano all’ombra di una suggestiva cantina, incorniciate da un arco su cui si sviluppa una vite rampicante carica di grappoli. L’ha realizzata a cavallo tra il mese di novembre e quello di dicembre il diciannovenne Omar Ibrahim, che si è da poco diplomato al Liceo Artistico Umberto Brunelleschi di Montemurlo, e che ha conseguito una borsa di studio per frequentare la Scuola di Fumetto di Firenze. Omar, che sogna di diventare un autore di manga, ha lavorato con impegno per circa tre settimane sotto gli sguardi incuriositi dei residenti e dei passanti, che hanno visto l’opera prendere forma a poco a poco. Tornerà per gli ultimi ritocchi nelle prossime settimane, per applicare un fissativo appena la pittura ad acrilico si sarà asciugata.
Intanto per il giovane artista hanno già iniziato a fioccare le prime offerte di lavoro, arrivate in seguito all’esecuzione del murale carmignanese. Chissà che la galleria appena inaugurata non porti fortuna ad altri artisti in cerca di notorietà, dal momento che Andrea ha deciso di metterla generosamente a disposizione di chi desideri farsi conoscere al pubblico. In attesa di ospitare dunque nuove esposizioni, Wine Art continuerà a proporre la mostra dedicata a Iolanda Montagni, che rimarrà aperta ad ingresso libero e gratuito almeno per tutto il periodo delle festività natalizie. I locali saranno accessibili il sabato e la domenica dalle 7 alle 20, ma è prevista la possibilità di concordare delle visite su appuntamento rivolgendosi al personale del Bar Il Pontormo nei giorni e negli orari di apertura, dal giovedì al martedì dalle 7 alle 20. Per farlo ci si può presentare presso l’esercizio situato in piazza Vittorio Emanuele II 38/39 oppure si può chiamare il numero 055.8711491. (Barbara Prosperi)
Per saperne di più si possono leggere anche i seguenti articoli:
“La Rocca medievale di Carmignano”
“Tutto ebbe inizio nel 1125”
“Quando Artimino se la rideva”
“Il granduca del Bando Mediceo”
“Cosimo III alla guida del granducato”
“La Visitazione tra storia e curiosità”
“La Visitazione del Pontormo. Significato, committenza, cronologia, origine ed interpretazione”
“La Visitazione del Pontormo. Restauri ed esposizioni”
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