Tutto ebbe inizio nel 1125

Il nome di Carmignano è menzionato per scritto, per la prima volta, nel 998, quando l’imperatore Ottone III di Sassonia confermò al vescovo di Pistoia il possesso di quella terra. Anche Seano e Capezzana furono rammentati. La storia del bastione inizia invece nel 1125, quando i pistoiesi, continuamente in lotta con i fiorentini animati in quel periodo da una forte volontà espansionistica, riuscirono a conquistarla, dopo che già era stata tolta dai rivali ad Ildebrando, vescovo di Pistoia. Dal 1125 al 1138 la Rocca fu così fortificata e rinforzata con l’invio di numerose truppe, al fine di raddoppiare la guardia e scoraggiare i fiorentini da ogni velleità di riconquista. Ma anche ai pratesi faceva gola questo castello e nel 1154, con l’aiuto di masnade della città cigliata, tentarono un colpo di mano che fallì miseramente, in quanto i castellani, uniti all’esercito pistoiese comandato da messer Nesi Ricciardi, catturarono tutti gli aggressori chiudendoli nelle celle della Rocca. Nel 1325 Pistoia cadde sotto la tirannia di Filippo Tedici e i carmignanesi, mal sopportando il suo operato, decisero in quello stesso anno di assoggettarsi allora alla signoria di Firenze. I pistoiesi, dopo mesi di assedi, reagirono però conquistando una delle fortezze che gli Strozzi avevano fatto costruire nei pressi di Carmignano. Gli sconfitti invitarono per trattare la resa ambasciatori a Castruccio Castracani degli Alteminelli, ex capitano di ventura e signore ghibellino di Lucca alleato e suocero del Tedici, baluardo dell’avanzata fiorentina Ma questi li uccise tutti, assieme ai soldati che si trovavano nella fortezza. Castruccio Castracani poteva radere al suolo la Rocca, come era sua abitudine dopo ogni conquista. Decise invece di fortificarla ulteriormente facendo di questo avamposto, per un paio di anni, uno dei suoi possedimenti strategici e quartier generale. Nel 1343 il comune di Carmignano tornò però a far parte della Repubblica di Firenze: stavolta per sempre. E questo nuovo assetto garantirà finalmente un lungo periodo di pace e stabilità Nella Rocca si trovava anche la sede della podesteria ed il palazzo pretorio, già restaurato una prima volta nel 1621 assieme al “Campano” (detto allora “Campanaccio”) ed oggi completamente scomparso. Il resto è storia recente. Nel 1820 il Comune e i signori Cremoncini entrarono in lite per il controllo del bastione e dei terreni circostanti: la famiglia, grazie ad appoggi in alto loco, ne ottenne per una trentina di anni la proprietà, che ai primi del ‘900 passò ai fratelli Petroni. Dentro la Rocca furono piantate vigne ed olivi e nacquero degli orti. Nel 1933 divenne proprietario il commendator Umberto Bigagli. Nel 1990, infine, la Rocca fu acquistata da comune di Carmignano, dopo che già l’aveva avuta in uso per alcuni anni. Lo spazio ospita d’estate varia manifestazioni: quella che richiama più pubblico sono sicuramente le notti di Calici di Stelle a ridosso del 10 agosto, dove protagonisti sono i vini, prodotti tipici, la musica, l’arte e naturalmente … le stelle cadenti.. (wf)

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