La liberazione di Carmignano

Carmignano fu liberata alcuni mesi prima del 25 aprile 1945, nei tre giorni dal 1 al 3 settembre 1944. In particolare, il 1 settembre alcuni membri della Sap Buricchi e alcuni abitanti della frazione di Poggio alla Malva, vicino ad Artimino, attraversarono l’Arno per raggiungere gli alleati che si erano stanziati sulla riva sinistra ed avvisarli che potevano avanzare.

In questo modo riuscirono ad evitare un bombardamento a tappeto di Artimino, che avrebbe distrutto il borgo medievale e la villa, già progettato per la notte tra il 1 e il 2 settembre da parte di un comando tedesco che, nel mese di agosto aveva fatto sgombrare la villa medicea dai coloni della fattoria e l’aveva occupata come sede temporanea.

Gli Alleati si decisero a guadare l’Arno e, raggiunta l’altra sponda, furono mandati avanti i partigiani seguiti dalle truppe e dai cingolati della brigata Palmer, composta prevalentemente da reggimenti sudafricani di Royal Natal Carabinieers e da un reggimento scozzese di fanteria dell’esercito britannico Gordon Highlanders. Raggiunsero Artimino nella tarda serata del 1 settembre, accolti con gioia dalla popolazione del borgo, poi avanzarono aprendosi un varco tra le colline.Fra il 2 ed il 3 settembre arrivarono anche a Carmignano e poi a Poggio a Caiano, che fu l’ultima zona del Comune ad essere liberata.

A Carmignano gli alleati si incontrarono con alcuni esponenti del Comitato di Liberazione Nazionale, capeggiato da Mario Martini, il quale aveva nominato già una giunta di cui facevano parte i partigiani più attivi della Sap Buricchi, ovvero Rizieri Buricchi, Gualtiero Castagnoli Aldobrando Martini. Il reggimento scozzese Gordon Highlanders fu mandato a presidiare il punto strategico di Poggio Ciliegio sul Montalbano. (Valentina Cirri)

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