Fra' Giovanni Parenti

di Alessandro Capecchi

Per onorarne la memoria, è doveroso rendere omaggio, seppure con un breve ricordo, al nostro concittadino Fra’ Giovanni Parenti, vissuto tra il XII ed il XIII secolo ed elevato al titolo ecclesiastico di Beato per le sue doti di profonda fede religiosa e di notevole carità e umanità.

Nato in una famiglia nobile e agiata, valente e famoso giureconsulto, dopo la morte prematura della moglie e curiosamente – si narra – dopo aver udito parole di fuoco contro i giudici del foro da parte di un guardiano di animali da lui condivise, decise di indossare insieme al figlio Giuseppe il saio francescano, donando ai poveri tutti i suoi averi.

Per i suoi grandi meriti fu eletto primo successore di San Francesco nel Generalato dell’Ordine, provocando l’aspra indignazione dell’altro candidato, Frate Elia, figura di non pari valore religioso, morale e caratteriale del nostro Beato.

Applicò rigorosamente le regole dell’Ordine, fondate essenzialmente sulla preghiera, la povertà e l’evangelizzazione e, trascorso qualche anno, dopo aver rinunciato umilmente e volontariamente al Generalato dell’Ordine, andò missionario in Spagna, Sardegna e Corsica, dove presumibilmente morì. Alcuni storici affermano invece che la morte sia avvenuta a Carmignano e che il suo corpo riposi nella Chiesa di San Luca – attigua alla Parrocchiale di San Michele – avvolto da una fantastica leggenda, secondo la quale avverrà un giorno in cui dal punto preciso di sepoltura sboccerà un giglio, come simbolo di pace tra i popoli, di guarigione per i malati e di conversione per i peccatori.

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