Villa del Loretino

di Daniela Nucci

La villa – posta fuori dal centro Comeana, lungo la vecchia via Calcinaia che porta a Poggio a Caiano – fu realizzata forse su un precedente casino di caccia mediceo. La località oggi è detta Loretino, ma un tempo era conosciuta come “La Consuma”.

Villa del Loretino prende il nome dal vicino oratorio settecentesco che – si dice – fosse stato realizzato nel XVIII secolo da Zanobi Pomi sulle misure della Sacra Casa di Loreto. Pur essendo dedicato a S. Filippo Neri e alla Sacra Famiglia, in loco è conosciuto come Oratorio del Loretino. La facciata, intonacata, presenta una zona centrale e due laterali raccordate alla prima con delle volute. Due portali in pietra ai lati e una finestrina con inferriate, decorano la facciata. A queste si aggiunge una lapide dedicatoria posta dalla famiglia Pomi. L’interno, che ospita le sepolture dei Pomi e dei Luti, presenta due altari a edicola in stucco, mentre il soffitto a botte conserva ancora “la riproduzione fedele, dipinta, delle pietre e decorazioni interne della Santa Casa di Loreto”. Un tempo vi trovava posto anche un organo che adesso non c’è più. Attualmente la cappella versa in cattive condizioni.

Villa del Loretino, che fu probabilmente nel 1500 proprietà dei Mazzinghi (già proprietari di villa Le Farnete), appartenne alla fine del Seicento alla famiglia Pomi e nel 1800 ai Guarnieri e ai Luti. Un membro della famiglia Luti, sacerdote, divenne consigliere comunale. I Luti possedevano anche quattro poderi, un frantoio (che da loro prendeva nome) e una tinaia.

La villa è un edificio cinquecentesco a pianta rettangolare con torretta emergente. Presenta finestre inginocchiate e sul fronte principale – all’angolo – una loggetta. Sopra il portale centinato è posto un terrazzo in ferro battuto, ottocentesco. Circonda la villa un ombroso giardino. L’interno è novecentesco.

Translate »